Cosa resta quando finisce il bonus 110?

Il Superbonus è l'agevolazione fiscale che prevede una detrazione del 110% per tutti gli interventi in ambito di efficienza energetica, interventi antisismici, di installazione impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Non sempre, però, si possono eseguire queste tipologie di interventi, ma per fortuna è possibile seguire altre strade.


La famiglia dei bonus fiscali è assai ampia. E nel caso in cui non fosse possibile usufruire dell'agevolazione maggiore, restano comunque altri sconti interessanti.

 

 

Interventi edilizi ordinari

I contribuenti che devono eseguire lavori edili possono usufruire del bonus ristrutturazione, cioè della detrazione fiscale al 50% su un importo massimo di 96.000 euro.
C'è inoltre la possibilità di pagare l'IVA in maniera ridotta e di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per la ristrutturazione dell'abitazione principale.

 

Inoltre sono previste detrazioni anche per l'acquisto di immobili ad uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati.

 

 

Recupero del patrimonio edilizio

Il recupero del patrimonio edilizio esistente fa riferimento al riuso funzionale degli immobili esistenti attraverso interventi diversificati in funzione allo stato di conservazione dei fabbricati.

 

In base al livello di degrado dell'edificio possono essere necessari lavori di ristrutturazione con demolizioni parziali o totali, manutenzione ordinaria o straordinaria, interventi di restauro o risanamento conservativo.

 

Nella categoria di recupero del patrimonio edilizio gli interventi possono godere di detrazioni fiscali ordinarie, come il bonus ristrutturazioni al 50%.

 

Tale bonus è l'agevolazione prevista per tutti i contribuenti che hanno sostenuto spese per lavori edili, eseguite sulle singole unità abitative. Si tratta di una detrazione del 50% sull'IRPEF per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, ripartita in 10 quote annuali per un importo e limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. Un'agevolazione di cui possono beneficiare non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili, ma anche l'inquilino o il comodatario.

 

 

 

 

Bonus acquisto immobili ristrutturati e detrazione mutuo

Chi acquista un immobile ristrutturato ha diritto a una detrazione IRPEF del 50% del costo di ristrutturazione. La detrazione è forfettaria, viene recuperato il 50% di un quarto del valore della casa.

 

Indipendentemente dal costo degli interventi eseguiti dall'impresa per ristrutturare, l'acquirente o l'assegnatario dell'immobile può portare in detrazione il 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell'abitazione.

 

Il prezzo comprende anche l'IVA addebitata all'acquirente. L'importo massimo di spesa è di 96.000 euro e la detrazione deve essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

 

Per accedere a tale detrazione, l'acquisto deve avvenire entro 18 mesi dalla fine dei lavori, le opere devono aver coinvolto l'intero edificio e i lavori devono essere eseguiti da imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare o da cooperative.

 

 

Tra le altre agevolazioni vi è anche la detrazione del mutuo, acceso per sostenere i lavori o la costruzione dell'abitazione principale. La detrazione fiscale viene calcolata nella misura del 19% e spetta per un importo massimo di 2.585,28 euro, consentita nel momento in cui la stipula del mutuo sia stata eseguita sei mesi prima dell'inizio dei lavori, oppure entro 18 mesi successivi dall'avvio delle opere di costruzione o di ristrutturazione.

 

Inoltre, entro sei mesi, l'immobile deve essere destinato ad abitazione principale, affinché la detrazione sia concessa.

Team ObiettivoZero

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