Bolletta a costo quasi zero con il fotovoltaico

Cosa significa bolletta a costo quasi zero?

Questa espressione viene utilizzata in riferimento al fotovoltaico che, sebbene richieda un costo iniziale non indifferente, nel giro di poco tempo garantisce un risparmio notevole e persino dei guadagni derivanti dalla vendita di energia.

Sebbene la locuzione "costo quasi zero" possa sembrare un po' fuorviante, è anche vero che un impianto fotovoltaico consente a chiunque di recuperare negli anni tutte le spese sostenute durante l'installazione.

Quindi a cosa si riferisce tale espressione? 


In una situazione in cui i consumi energetici risultino essere medio alti (bolletta dai 150 euro in su), è possibile dimensionare un impianto fotovoltaico che, grazie all'autoconsumo, al rimborso GSE ed alla detrazione fiscale del 50%, consenta di raggiungere una bolletta quasi a zero costi.

Superati i primi anni di installazione del fotovoltaico, l'impianto sarà completamente ripagato, con risparmi che oscillano dai 600 euro ai 1200 euro annui per i prossimi 25 anni.

Le detrazioni fiscali

La spesa per l'installazione di un impianto fotovoltaico può essere quindi recuperata nel tempo; inoltre, grazie agli incentivi statali che di anno in anno vengono sempre confermati, la spesa stessa di un impianto fotovoltaico potrà essere portata in detrazione dalla dichiarazione dei redditi per un importo fino al 50%.

Attraverso queste detrazioni, per ogni impianto si spenderà la metà del suo valore reale.

Inoltre, anche le batterie di accumulo, che aumentano l'efficienza di un impianto in maniera esponenziale, rientrano all'interno delle detrazioni fiscali, insieme a tutte quelle spese in cui ci si imbatte per l'installazione del fotovoltaico quali:

1. costo dei materiali;
2. spese per la manodopera;
3. parcelle per i professionisti.

I risparmi sulla bolletta della luce

Il ritorno dell'investimento lo si riscontra principalmente in bolletta.

Ciò significa che, utilizzare un impianto fotovoltaico riuscirà ad abbassare in maniera drastica gli importi della bolletta della luce.

Ad esempio, un impianto da 3KW riuscirà a produrre 4.000 KWh all’anno di energia elettrica.

Quindi, se fuori c'è una giornata soleggiata, sarà possibile utilizzare ogni elettrodomestico in maniera gratuita senza rifornirsi dalla rete pubblica.

Qui siamo di fronte al cosiddetto autoconsumo che alla fine dell'anno consentirà di ottenere un risparmio fino a 1.000 euro sui consumi totali.

Il risparmio tenderà ad aumentare con l'incremento della potenza dell'impianto: in presenza di un impianto da 6 KW sarà possibile ottenere un risparmio pari a circa 2.000 euro annui.

Questo vuol dire che, anche senza tenere in considerazione le detrazioni fiscali, l'impianto si ripagherebbe nel giro 6-7 anni.

Considerando che il ciclo di vita dei pannelli solari è di circa 30 anni, ecco perché si sente parlare sempre più spesso di impianti fotovoltaici a costo quasi zero.

Il rimborso GSE

Fino a qui abbiamo compreso quanto i costi del fotovoltaico vengano ripagati nel giro di alcuni anni grazie agli incentivi.

A ciò bisogna aggiungere anche la possibilità di poter guadagnare dalla propria produzione di energia elettrica.

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) prevede alcune forme di agevolazioni in modo che tutta l'energia prodotta venga valorizzata, anche quando non viene consumata.

Grazie allo Scambio sul posto il possessore di un impianto fotovoltaico vedrà valorizzato il valore dell'energia elettrica immessa in rete (quindi prodotta e non utilizzata).

In conclusione, anche se è vero che il costo iniziale di un impianto fotovoltaico non si possa definire zero, l'espressione “bolletta a costo quasi zero" ha il suo fondo tangibile di verità che svela gli innumerevoli vantaggi connessi allo sfruttamento dell'energia solare e delle fonti rinnovabili.